'Annozero', D'Addario show: ''Non volevo ricattare nessuno''.
Come annunciato, 'Annozero' va in onda con Patrizia D'Addario. ''L'unica cosa che non farò è smettere di andare in onda: se vogliono che non vada in onda, lo devono dire, altrimenti fino a quel punto sempre in onda sto'', dice Michele Santoro aprendo la puntata su Raidue alle 21,05
Il giornalista spiega di aver ricevuto intorno alle 19 di oggi ''un parere dell'ufficio legale della Rai che in sostanza diceva che la D'Addario non può partecipare. Siccome era accompagnato da una stringata letterina del mio direttore di rete (Massimo Liofredi, ndr), gli ho subito chiesto se si trattava di una direttiva o solo di un parere di cui tener conto. E la risposta - rivela Santoro - è stata: non ho ricevuto indicazioni aziendali in merito''.
Dopo l'intervento di Marco Travaglio, tocca a lei, Patrizia D'Addario. ''Confermo tutto'', dice la escort, vestita di nero su divani rossi, nel collegamento da Bari con il programma. Ribadisce di essere stata due volte a Palazzo Grazioli, dal premier Silvio Berlusconi e di essersi fermata per tutta la notte in una occasione. E in quelle due serate, aggiunge nell’ntervista in diretta, "non ero l'unica escort".
La prima volta il cachet previsto per la cena era di duemila muro ma venne ridotto del 50 per cento perchè lei non volle rimanere. "Non è vero quello che hanno scritto, e cioè che io già quella prima sera dovevo restare li'", e ancora afferma: ''Il presidente mi ha chiesto di rimanere, anche Tarantini me l'ha chiesto, e io ho detto di no, e il cachet è sceso a 1000 euro".
E aggiunge: ''Berlusconi sapeva che io ero una escort. Lo ha detto anche alla Montereale che sapeva che ero una escort. Ho passato tutta la notte col presidente, lo sapevano tutti che erano una escort. Lo sapeva. Io mi sono presentata al presidente come Alessia''. ''Non mi vergogno di quello che ho fatto, di quello che ho detto. In Italia c'e' la strumentalizzazione della donna. Ma a me importa solo del mio cantiere, liberate il mio cantiere''.
Ricorda poi di essere stata presentata a Tarantini "da Max (amico di Tarantini, ndr) e subito Tarantini mi ha chiesto di andare a Palazzo Grazioli e incontrare il presidente'. Ero felice del fatto di essere rimasta lì con il presidente e che lui si era interessato alla mia persona. Ha detto che mandava due persone a Bari sul mio cantiere. Era solo un aiuto che voleva darmi per rendere più veloce la pratica e mi rendeva felice”.
“Il presidente era molto affettuoso e molto gentile – aggiunge la bionda barese - non voglio entrare in merito alle cose della notte, si è interessato alla mia persona e la mia felicità era legata al fatto che lui era molto attento al mio progetto. Il giorno dopo mi ha chiamato ed ero felice”, spiega ancora la D'Addario.
La donna parla di Berlusconi come di "un ottimo padrone di casa, charmant". E a chi le chiede perché ha registrato, replica: “Io non ho tradito nulla, nessuno è arrivato sul mio cantiere. Sono stata convocata dal giudice e dire tutta la verità. Io ho sempre registrato perché così mi sentivo più sicura, non perché volevo ricattare qualcuno, non ho mai pensato a una cosa del genere”.
''Sono stata chiamata dalla magistratura dopo aver subito un furto che ha rovesciato tutto, non so chi è stato. Lo scoprirà la magistratura'', racconta ancora Patrizia D'Addario parlando della sua vicenda.
In studio ad Annozero il direttore di 'Libero', Maurizio Belpietro, che prima era stato ricevuto a Palazzo Grazioli, residenza romana del presidente del Consiglio. "Certo, la D'Addario non ha fatto niente, lo ha solo sputtanato in mondo visione", ha replicato Belpietro ha replicato alla escort pugliese quando ha sostenuto di non aver mai voluto ricattare il Cavaliere. "E' andata dai magistrati e poi anche al Corriere della Sera: è evidente che dal premier c'era andata con un obiettivo ben preciso", ha aggiunto il direttore di 'Libero'.
''Non c'è due senza tre. Ci vediamo giovedi' prossimo'', ha chiuso la puntata Santoro, che sull'argomento potrebbe forse tornare anche nella terza puntata di Annozero.
Intanto in una lettera inviata al ministero dello Sviluppo Economico, all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla Commissione di vigilanza Rai, ai vertici di viale Mazzini e, per conoscenza, al direttore di Raidue e alla redazione di 'Annozero', il legale di Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore indagato dalla Procura della Repubblica di Bari per presunto favoreggiamento della prostituzione e spaccio di droga, oltre che coinvolto in altre inchieste relative alla sanità pugliese, ha diffidato la trasmissione della tv pubblica a mandare in onda i verbali degli interrogatori del suo assistito davanti alla Guardia di Finanza e al sostituto procuratore Giuseppe Scelsi (pubblicate nelle scorse settimane da un quotidiano nazionale) e le intercettazioni allegate all'inchiesta ''sempre che sia vera la notizia che era stata anticipata circa l'intenzione del conduttore Michele Santoro di farlo attraverso alcuni attori''.
''La lettura in tv o la pubblicazione sui giornali di atti di un procedimento di indagine in corso, coperti pertanto da segreto investigativo - sottolinea l'avvocato Vito D'Ascola all'Adnkronos - si traduce in un danno per il nostro assistito. Peraltro quegli atti in seguito potrebbero essere ritenuti non utilizzabili dal giudice o valutati diversamente sulla base della tesi difensiva che stiamo definendo''.
Inoltre gli avvocati D'Ascola e Quaranta hanno chiesto provvedimenti anche nei confronti della trasmissione già andata in onda lo scorso 24 settembre. Tarantini si trova agli arresti domiciliari per spaccio di droga, dopo aver trascorso tre giorni nel carcere di Bari-Carrassi. ''Lui viene accusato ma non si può difendere'', sottolinea l'avvocato D'Ascola. Dopo la pubblicazione dei verbali su un quotidiano, i legali hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bari. ''Cio' puo' valere anche per le trasmissioni tv'', conclude.
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