Messina, la situazione è sempre più grave




Il bilancio provvisorio è di 20 morti. Bertolaso: "Situazione molto critica" Strade interrotte e interi paesi isolati

MESSINA

Venti morti, decine di dispersi e ricoverati in ospedale. È tragico il primo bilancio del nubifragio che si è abbattuto la scorsa notte in Sicilia, provocando frane, crolli e allagamenti nel Messinese. Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga e Giampilieri sono le zone più colpite dal maltempo.

La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Nella zona di Altolia (Messina), una persona è stata estratta dalle macerie ancora viva. Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza e il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato sul posto per coordinare i soccorsi relativi ai gravi danni causati dal maltempo. Bertolaso, giunto a Messina, dove ha effettuato un sopralluogo nelle zone più colpite dal nubifragio, ha parlato di «una situazione davvero critica». Nel corso di una conferenza stampa, il Capo della Protezione Civile ha tracciato un primo parziale bilancio della situazione. «Sono 13 i morti e almeno 40 i feriti ricoverati in ospadale», ha spiegato Bertolaso.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Matera, dove si trova in visita, questa mattina ha telefonato al prefetto di Messina, Franco Alecci, per chiedere di essere informato sugli sviluppi del nubifragio. Il Capo dello Stato ha espresso vicinanza e partecipazione alle famiglie delle vittime. Una task force è stata attivata nella provincia di Messina, dove in queste ore centinaia tra soccorritori, uomini della Protezione Civile e forze dell’ordine sono impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi. Sono più di 150 i Vigili del fuoco a lavoro in queste ore nella zona del Messinese interessata dalla frana. Mezzi di soccorso e sezioni operative sono stati inviati da altre aree della Sicilia, dalla Campania, dalla Calabria, mentre dalla Toscana è stato disposto l’invio di unità cinofile e personale specializzato nelle ricerche sotto le macerie.

Nelle zone interessate dal nubifragio sono a lavoro anche 80 volontari della Croce Rossa e altri arriveranno dalle province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Decine di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni e hanno trovato riparo in scuole e caserme. Le frane hanno interrotto l’autostrada A18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all’altezza di Giampilieri-Scaletta. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dall’impossibilità per i mezzi di raggiungere le zone colpite dalle frane. In molti casi i soccorritori arrivano sul posto a piedi. Sono 5 le vittime finora identificate. Si tratta di Pasquale Bruno, 40 anni; Francesco De Luca, 70 anni; Martini Scibilia, 80 anni; Salvatore Scionti, 64 anni e Roberto Carullo, Sovrintendente della Polfer.

«Siamo ancora isolati da Catania - ha detto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca - i soccorsi sono venuti da Palermo sui posti più colpiti si arriva solo a piedi. Non siamo ancora riusciti a creare un varco per raggiungere il posto con le auto o i mezzi leggeri». «C’è bisogno di volontari soprattutto di medici, che diano una mano - ha proseguito Buzzanca - La zona più colpita dal nubifragio e sepolta dal fango è quella a sud della città. Tra poco convocherò un altro vertice per vedere le iniziative da prendere nell’immediato, per evitare che possa accedere il peggio». Centinaia di persone nella serata di ieri sono rimaste bloccate dentro le loro auto. Un uomo di 31 anni, S. F., è stato tratto in salvo dai carabinieri, intervenuti in via Ciaculli dove un’ambulanza era rimasta bloccata in un un metro d’acqua e fango. A bordo c’era proprio S.F., rimasto poco prima vittima di un grave incidente stradale. Il giovane era intubato ed aveva riportato un trauma cranico e la bombola d’ossigeno cui era attaccato aveva un autonomia di 15 minuti. Sul posto è giunta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Palermo Villagrazia, i due militari nonostante la pioggia battente e la difficoltà dell’intervento non hanno avuto esitazioni.

È stato salvato miracolosamente prima che fosse travolto da un fiume di fango anche un bimbo di due anni a Briga, una delle località nel messinese più colpite dal violento nubifragio. La Guardia forestale e gli addetti dell’antincendio della Regione siciliana, presenti nel messinese nelle zone colpite dal violento nubifragio, hanno raggiunto a piedi la zona di Altolia (Messina) e hanno estratto dalle macerie una persona ancora viva. «Tutto il personale del dipartimento Foreste dell’assessorato all’Agricoltura è impegnato nelle operazioni di soccorso e sono già stati attivati i turni degli uomini dell’antincendio e delle guardie forestali di tutte le province siciliane», ha riferito l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino.

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